Quando il marito venne eletto Presidente, lei disse che il suo “Quirinale è una camera di ospedale con persone che soffrono”. E così fu.
Carla Voltolina, moglie di Pertini, rifiutò il ruolo di “first lady”. Non voleva clamore, attenzione mediatica. Voleva soltanto fare il suo, in ospedale, ad aiutare gli altri, come psicoterapeuta specializzata nell’ambito di tossicodipendenze e malattia mentale. A 51 anni si era infatti prima laureata in scienze politiche, poi in scienze sociali con quella specializzazione, al fine di aiutare chi ne avesse bisogno.
Staffetta partigiana, rifiutò – sistematicamente – ogni possibilità che le sarebbe derivata dall’essere la moglie del Presidente della Repubblica e prima ancora di un politico affermato.
Rifiutò persino la Presidenza della Croce Rossa Italiana: “Io vivo cercando addirittura di non far sapere che sono la moglie del presidente della Repubblica. Sono la dottoressa Voltolina, e basta”.
Si spegneva oggi, il 6 dicembre del 2005, una grande italiana e una grande donna. Un esempio di correttezza e onestà come il marito. E una persona che fece tanto sia per il Paese sia per le altre persone.
Ricordarne la memoria, anche quest'anno, è un dovere morale.
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