Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te..
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Carissimo Direttore Sergio Dario Merzario!
all’Italia e agli italiani. Questo pamplet è
indirizzato alla casalinga di Voghera che non sa
che pesci prendere e a chi credere; non voglio
definire il giusto dalla sbagliato, ma chiudere i
conti con il fascismo di Mussolini, liberare gli
italiani con i fantasmi del “ventennio” per cercare
di vivere questa nostra breve ma meravigliosa
avventura sulla Terra al meglio.
Naturalmente mi prenderò delle licenze storiche
affinchè il racconto non sia noioso, lasciando
intatta la sostanza dei fatti, la maggior parte dei
fatti, sono stati presi dal quotidiano “Il Resto del
Carlino”, dagli scritti di Gabriele D’Annunzio e
Antonio Gramsci e infine dai manuali in uso nelle
scuole della Repubblica Italiana.
Come prima cosa: perché il fascismo si chiana
fascismo? Sembra uno scioglilingua, è soltanto
etimologia, cioè ricerca del significato di fascismo
nei tempi antichi.
Fascismo è una derivazione dei fasci littori del
tempo monarchico romano. Signora casalinga di
Voghera lei sicuramente avrà sentito parlare di
Romolo primo re di Roma, bene a quel tempo i re
si chiamavano Magistrati, univano nella loro
persona i poteri esecutivi (governo) legislativo
(parlamento) giuridico (tribunale), non proprio
come li intendiamo oggi ( 2018 ) però dà l’idea
del potere reale di allora e del perché esistevano
i littori ( che probabilmente era una istituzione
etrusca ). Comunque i littori sono equiparabili
agli odierni Corazzieri, la guardia del Presidente
della Repubblica Italiana, al principio, con
Romolo, erano quattro, poi via via aumentarono
senza avere un numero definito. Questi littori
portavano poggiata sulla spalla una scure fasciata
con verghe legate con quattro o cinque lacci, il
tutto chiamato Fascio. Tutto questo perché i
cittadini romani avevano il privilegio di fermare
per strada il re o il magistrato e chiedere
giustizia per un torto presunto subito, il re o il
magistrato si fermava ascoltava l’accusa sentiva
la difesa dell’accusato, interrogava i testimoni e
alla fine emetteva la sentenza, la decapitazione
per gli assassini e i traditori della Patria, le frustate
per gli altri delitti.
I littori eseguivano la sentenza ora e subito.
Questa forma di giustizia selvaggia, per i nostri
tempi 2018, era bilanciata dal fatto che i magi-
strati romani, dopo la monarchia, a seconda del-
l’importanza erano eletti direttamente dai
cittadini romani, e dato che l’elezione delle varie
magistrature era per i romani il privilegio più
ambito, gli eletti dovevano dar prova di servizio
per garantire al popolo romano pace e giustizia,
oggi, ora e subito.
Il fascismo dell’anno 1919 è stato portato avanti
dalle “camice nere”, oggi 2018 basta pronunciare
“camicia nera” che ne segue un putiferio, e c’è
qualche politico che sostiene che chiunque
pronunci “camicia nera” debba essere sottoposto
a giudizio penale e condannato, assurdo, siamo
siamo alla Santa Inquisizione.
Continuiamo col capire le camicie nere.
Il fatto tecnico di camicia nera è stato che quel
colore era di facile reperimento, e dato che in
famiglia si trovava facilmente una signora che
sapesse confezionare le camicie, ecco come di
incanto le camicie nere assursero a segno di
riconoscimento i reduci vittoriosi della Prima
Guerra Mondiale che si ritrovavano davanti alle
Prefetture per reclamare le promesse che erano
state fatte a loro negli anni bui delle trincee, di
Caporetto, del Piave e di Vittorio Veneto.
Procediamo con ordine.
Nel 1914 – 1915 in Italia c’erano italiani che
volevano restare neutrali e chi volevano entrare
in guerra contro l’Austria per completare il
Risorgimento italiano. Io non voglio entrare nella
discussione di merito, non sono in grado di farlo.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Carissimo Sergio, qui di seguito la continuazione
Del Fascismo, lo chiamerò FASCISMO-2
Nel 1915 in Italia c’erano sostanzialmente due
partiti, gli interventisti che volevano la guerra con-
tro l’Austria e gli antinterventisti che non la
volevano, in entrambi i casi la finalità era di
completare il risorgimento annettendo il Trentino
alto Adige e la parte orientale del Friuli, l’Istria e
la città di Fiume, tralasciando i dettagli che secondo
non interessano, il fatto principale era che i poteri
forti e l’ambiente militare presentavano l’entrata in
guerra una cosa facile ( le nuove armi e la nuova
strategia ) e cosa importante la brevità della
campagna militare era riassunta così: pochi mesi
di guerra, vittoria sicura e tutti presto a casa.
A questo punto bisogna sottolineare l’entusiasmo
dei militari di carriera, non vedevano l’ora di
marciare contro il nemico per ritornare a casa
coperti di gloria, addirittura i bersaglieri per fare
più in fretta adottarono la bicicletta, che poi si
rivelò vincente ma per tutta un’altra questione.
Nel 1915 comunque sia l’Italia entra in guerra, e
dopo pochi mesi di assalti alla baionetta nefasti per
i soldati italiani il generalissimo Cadorna dovette
affrontare un problema che dette inizio all’epopea
delle Camicie Nere.
I sergenti, sottotenenti, tenenti e capitani di
carriera furono falciati inesorabilmente dalle
mitraglie austriache, il Cadorna si trovò senza
ufficiali inferiori e sottufficiali, cosa fare?
Cadorna chiama alle armi farmacisti, notai,
professori, piccoli e grandi commerciati,
intermediari agricoli, capi bovari e mezzadri,
tutte queste persone frequentarono un corso
acellerato militare e sostituirono i graduati falciati
dalle mitraglie. Questi militari all’inizio non potero
no fare altro che eseguire alla lettera gli ordini dei
dispacci giornalieri, ma piano piano le cose
cambiarono.
Un esempio per tutti, una lettera di un alpino:
Cara moglie qui al fronte non viviamo bene
speriamo solo di vedere la prossima alba, l’altro
ieri abbiamo avuto l’ordine di attraversare il
fiume e posizionarci dietro la collina, il sergente
Piero, quello che compre il vino, a poco, di tutta la
nostra zona e lo rivende in città al doppio, ha fatto
presente al Tenente Giulio, figlio del notaio, che
pescava proprio dove dovevamo attraversare
all’improvviso i mulinelli d’acqua facevano la loro
nefasta comparsa.
Il tenente Giulio ha trascorso tutto il pomeriggio per
accertasi del fatto, e una volta sicuro, l’indomani
mattino in accordo con il capitano il dott. Mario,
dette ordine di caricare i muli, gli zaini per risalire
il fiume fino a che trovammo un guado sicuro.
Infatti a sera il porta ordini riferì che l’altra
compagnia ha perso un mulo e bagnato parte del
carico per colpa dei mulinelli apparsi all’improvviso.
Caro Sergio, il cammino delle camicie nere è
iniziato, il personale civile sottufficiali e ufficiali
inferiori iniziò a ottemperare gli ordini scritti non
alla lettera come ci si aspetta da un soldato ma
secondo la convenienza del momento, insomma prendono coscienza di se stessi e del momento che vivono.
Adesso esaminiamo Caporetto, la guerra si
trascinava stancamente con assalti inconcludenti
da ambo le parti, intanto in Russia i tedeschi e i russi
giungono ad un cessate il fuoco complice la
rivoluzione di ottobre con l’assalto al palazzo dello
Zar, le divisioni tedesche impiegate in Russia
vengono spostate sul fronte italiano giudicato
dallo stato maggiore tedesco il più facile da
sfondare per poi prendere alle spalle le linee francesi
e presentarsi al tavolo della pace da una posizione
di forza, i tedeschi sapevano che la guerra era
quasi perduta.
A questa fotografia della realtà bisogna aggiungere
il fatto che in tutte le guerre i comandanti hanno
cercato di sapere in anticipo le mosse del nemico
attra verso le spie le quali erano ben pagate, nella
vicenda di Caporetto le spie e i dispacci intercettati
furono decisivi; il Cadorna era stato ben informato
che le divisioni tedesche dalla Russia si avvicinavano
alla zona orientale italiana, però forse per mancanza
di mazzi di carte i dispacci informativi furono usati
per, come succedaneo, giocare a carte, insomma
furono letti e considerati poco attendibili.
Chiaramente le nostre linee avevano sì le sentinelle
ma queste non erano al massimo dell’allerta, per
questo motivo le divisioni tedesche trovarono poca
resistenza, inoltre bisogna sottolineare che
l’esperienza maturata in Russia faceva dei tedeschi
una formidabile macchina da guerra.
I tedeschi sfondarono le linee italiane e costrinsero
i nostri alla ritirata, gli italiani si attestarono sulla
riva destra del Piave, e qui avvenne qualcosa che
trascende le vicende puramente militari e irrompe
l’umanità dell’uomo che in quel momento è un
soldato. Gli alpini della Julia sempre più
insistentemente vengono a sapere delle scorrerie
dei tedeschi e ciascuno di loro pensa subito alla
sua baita, al suo campo, alla sua famiglia, al suo
buccino; questi pensieri lo tormentano ogni ora
di più, ed ecco che gli alpini della Taurinense si
offrono di menare le mani, insomma la Julia indica
la strada da percorrere e la Taurinense avrebbe
liberato la terra italiana dai tedeschi.
Questo fu possibile da due fatti importanti anche se
questi fatti sono slegati l’uno dall’altro, ad essi se ne
aggiungerà un altro fornito dai bersaglieri.
Primo fatto, il generalissimo Cadorna fu spostato
finalmente ad altro incarico, il subentrante Diaz
lascio una certa autonomia di azione ai comandanti
sul campo.
Secondo fatto, anche i tedeschi avevano le loro spie,
queste riportarono a loro i dispacci che stabilivano
che il reparto A doveva posizionarsi nella zona X1,
il reparto B nella zona Y2, e così via,
conseguentemente i tedeschi sulla riva sinistra del
Piave cannoneggiarono le zone indicate dai dispacci
intercettate o fornite dalle spie.
Invece i comandanti italiani per un motivo o per
un altro non si posizionarono secondo gli ordini
ricevuti ma secondo la convenienza del momento.
Terzo fatto, i bersaglieri ciclisti nella fretta
abbandonarono le biciclette per attraversare il
Piave e salvarsi la vita, quest’affronto non lo
digerirono, i bersaglieri si ricordarono che
sapevano correre e vollero dimostrare di esserne
ancora capaci.
Tutti questi fatti uniti insieme permisero agli
alpini unitamente ai bersaglieri di ripassare il Piave
e piombare sui tedeschi, i quali alla vista degli
italiani non credevano ai loro occhi, come noi
abbiamo bombardato con coscienza calvinista i
vostri accampamenti come dai bollettini firmati
da Diaz e voi siete qui?
Gli ufficiali tedeschi ordinarono la ritirata per
mancanza di munizioni e di viveri per evitare una inutile carneficina. Inoltre il Diaz fece circolare la
voce che finita la guerra i reduci avrebbero avuto
un lavoro dignitoso bastante per se stessi e la
propria famiglia.
A guerra finita con la vittoria degli italiani e gli
alleati arriva un’altra grana, il presidente degli USA
Roosvelt ( mi pare ) attraverso un suo ragionamento
decide che la città di Fiume e l’Istria deve andare alla
.. 150 APPUNTAMENTI
AL MESE ALL'INSEGNA DELLA GRATUITA' E ...
DELLA VARIETA' Del Corno: "Presìdi e centri di propulsione culturale,
abbiamo garantito alle biblioteche il 2% di stanziamenti in più rispetto al
2012" Milano, ottobre-novembre 2013 - Oltre 150 gli
appuntamenti in un mese in tutte le 25 biblioteche del Sistema: presentazioni di
libri, incontri con gli autori, reading, laboratori per adulti e bambini,
interventi musicali e teatrali, letture condivise e mostre. Questo il programma
di ottobre del Sistema bibliotecario urbano milanese, che ha aderito sabato 5
ottobre a Bibliopride, la Giornata nazionale delle
biblioteche, promossa
dall'AIB-Associazione italiana biblioteche, e che dunque in questo spirito
dedica questo mese a una campagna di promozione del libro, della lettura e non
solo."Trenta giorni ricchi di attività, reading,
laboratori, mostre, approfondimenti letterari e culturali: le biblioteche
civiche sono non solo un autentico presidio culturale nelle diverse zone della
città, ma anche centri di propulsione culturale, che offrono ogni giorno
moltissime occasioni di arricchimento culturale con eventi per tutti - bambini,
ragazzi e adulti - all’insegna della varietà e della gratuità", ha dichiarato
l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. "Ruolo e funzioni che abbiamo
voluto garantire anche nel bilancio 2013, aumentando di quasi il 2% lo
stanziamento del settore". "La biblioteca ti dà una mano a leggere
la realtà, GRATUITAMENTE” è lo slogan che ha accompagnato la manifestazione
"Bibliopride" e che pone l’accento sulla dimensione e il ruolo che le
biblioteche oggi assumono nella nostra città. Dalle più grandi alle più piccole,
le biblioteche dimostrano di essere luoghi dinamici e vitali, capaci di usare
gli strumenti della contemporaneità per offrire servizi di qualità e di proporsi
come punto di riferimento per la vita culturale della città. Molte le iniziative legate a nuovi
progetti:Lettura e salutePer la prima volta il Sistema Bibliotecario
Urbano e i Consultori familiari di ASL Milano si sono alleati e hanno integrato
le loro competenze per promuovere la salute e il benessere dei bambini e delle
famiglie.A partire da ottobre si svolgono infatti in
9 consultori - a cura dei bibliotecari - incontri per genitori e bambini nel
primo anno di vita per proporre la lettura ad alta voce e far sperimentare alla
coppia genitore-bambino l’utilizzo del libro in tutte le sue varianti e
possibilità. In 8 biblioteche hanno luogo, a cura di professionisti sanitari,
incontri per genitori di bambini sino a 6 anni sulle buone pratiche da adottare
in tema di: gioco, alimentazione, sonno, sicurezza, vaccinazioni, inserimento
all’asilo e a scuola, e altro ancora.Testori in BibliotecaIn occasione del ventennale della morte
dello scrittore milanese, il Sistema Bibliotecario Urbano e l’Associazione
Testori celebrano Giovanni Testori, il narratore della Milano più vera, quella
popolare delle periferie e delle grandi ondate di immigrazione. Un progetto in 8
tappe, inaugurato a settembre alla Biblioteca Sormani, che vede coinvolte 7
biblioteche rionali con mostre a tema e momenti di incontro e approfondimento. A
ottobre il percorso segna 2 tappe: una alla biblioteca Chiesa Rossa con la
mostra La mia amica Franca– il sodalizio tra Giovanni Testori e Franca
Valeri raccontato per immagini - e una alla biblioteca Valvassori Peroni con la
mostra L’epopea di Rocco e i suoi fratelli – dedicata al celebre film che
Luchino Visconti trasse da Il Ponte della Ghisolfa di Testori.Vieni in biblioteca… ci troviamo al
museoProsegue la collaborazione delle biblioteche
con i musei cittadini: un’integrazione tra “istituzioni della memoria” per
offrire al pubblico sin dall’infanzia contenuti culturali in forme e modi
diversi. La formula è quella di una lettura animata in biblioteca alla presenza
di uno storico dell’arte abbinata alla visita al museo in compagnia di un
bibliotecario. In ottobre alla biblioteca Gallaratese incontriamo la cultura del
Brasile > sabato 12 ottobre in biblioteca lettura animata e laboratorio,
sabato 19 ottobre visita al Museo Popoli e Culture – Pime Milano.No al silenzio! Basta violenza sulle
donneEntra nel vivo del programma la campagna di
sensibilizzazione contro la violenza sulle donne organizzata dal Sistema
Bibliotecario Urbano in collaborazione con Corvo Rosso Magazine on line. Dopo
aver fatto registrare negli incontri di settembre grande interesse e un
crescendo di pubblico, sono 31 gli eventi di ottobre sino alla festa finale di
domenica 27 ottobre alla Palazzina Liberty: reading di Donatella Mei,
improvvisazione musicale del Corvo Rosso Jam Reading Tour, live painting di IVAN
… e altri eventi a sorpresaLetture condivise in
bibliotecaContrariamente all’idea comune che la
lettura sia un “piacere solitario”, il successo crescente dei gruppi di lettura
modifica questa convinzione e dimostra come la condivisione conferisca un valore
aggiunto e trovi nelle biblioteche i luoghi ideali dove praticarla. Il 2013 ha
portato alla nascita di ben nuovi 5 Gruppi di Lettura facendo registrare un vero
e proprio boom.Oggi sono 3 le modalità attivate dal Sistema
bibliotecario e attraverso le quali le lettrici e i lettori condividono con gli
altri la passione per i libri:> Gruppi di Lettura: oggi se ne
contano 14 di cui uno per bambini e genitori, uno di poesia, un altro in lingua
spagnola> Reader’s Corner – L’angolo del
lettore in biblioteca come lo Speaker’s corner in Hyde Park a Londra.A chi ama leggere e incontrare altri
lettori, le biblioteche Baggio e Parco Sempione offrono la possibilità di
“salire su una scaletta” per raccontare l’ultimo libro letto.> Da lettore a lettore – Consigli
di Lettura cercasi: la biblioteca offre ai lettori uno spazio dove lasciare
commenti ai libri letti e suggerimenti di lettura Tutte le info su www.comune.milano.it/biblioteche