Milano, 23 gennaio 2012 - Milano è la capitale degli stagisti: nel 2010 si sono svolti almeno 13mila stage sul territorio del Comune, numero che sale a 16mila contando anche l’Area metropolitana. Il dato emerso durante un convegno organizzato stamattina dal Comune di Milano che ha chiesto alla testata online Repubblica degli Stagisti (www.repubblicadeglistagisti.it) di effettuare un'indagine sul tema.
Il lavoro di mappatura si è per la prima volta concentrato sul territorio di Milano e ha considerato i dati provenienti da 7 università milanesi (Statale, Bicocca, Bocconi, Iulm, Politecnico, Cattolica e San Raffaele), 3 uffici della Provincia di Milano (il Centro per l'impiego di viale Jenner che ha un ufficio tirocini apposito, il Jobcaffé di Afol Milano, il Centro per l'impiego di Melzo Afol Est Milano) e dall'istituto di formazione Ifoa. Sono 23.600 gli stage attivati dagli undici enti promotori sul territorio milanese, ma anche in Italia e all’estero: poco più di 21.000 sono promossi dalle università e circa un terzo (pari ad almeno 7mila persone) riguarda "fuori sede", provenienti da altre province o regioni.
La maggior parte degli stage si svolge nelle imprese private (83%). Seguono gli enti pubblici (12%), le associazioni non profit (3%), mentre un 2% ha luogo all'interno delle università stesse. Da rilevare che in Lombardia solo nelle imprese private si svolgono ogni anno oltre 65mila stage, un sesto degli stage di tutta Italia.
Dalla rilevazione emergono alcune anomalie: l’attivazione abituale di stage anche in aziende senza dipendenti a tempo indeterminato, secondo un'interpretazione estensiva della normativa; i tirocini attivati dalle imprese o studi professionali di proprietà del personale docente, così la figura del professore si sovrappone a quella del tutor.
Interessante notare che la presenza e l'ammontare dell'eventuale rimborso spese erogato dal soggetto ospitante a favore del tirocinante non viene quasi mai registrato, così come l'esito dello stage dal punto di vista occupazionale.
“Milano è centrale nel panorama produttivo nazionale. Per questo - ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro, Università e ricerca, Cristina Tajani, che ha promosso l'iniziativa - l'Amministrazione ha voluto costruire un quadro chiaro della situazione. E’ nostro interesse promuovere un'efficace transizione dalla formazione al lavoro. Lo stage può essere strumento utile solo se usato correttamente, nel rispetto delle norme e dei ragazzi. Dalla ricerca emerge una realtà assai differenziata. Questo strumento a volte é utilizzato impropriamente contribuendo a creare quella ‘trappola della precarietà’ da cui i giovani non riescono ad affrancarsi. Oggi abbiamo condiviso dati e riflessioni con i principali attori del mercato del lavoro, università, imprese e sindacati, per individuare e promuovere buone pratiche di accesso al mondo del lavoro che coniughino formazione di qualità, rimborso spese e possibilità di stabilizzazione. Su questi modelli virtuosi il Comune vuole investire anche risorse economiche”.
Il nodo principale emerso dalla mappatura riguarda le informazioni: “Per il futuro - ha proposto Eleonora Voltolina, la giornalista che dirige la Repubblica degli Stagisti - sarebbe utile elaborare una griglia di monitoraggio condivisa da tutti i principali soggetti promotori di stage sul territorio, in modo da poterci ritrovare, a partire dall'anno prossimo, con molti più dati per valutare gli stage del 2012, e soprattutto con dati confrontabili: conoscere a fondo un settore è il primo passo per migliorarlo e applicare le best practices”.
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